Il Movimento Cinque Stelle, alle ultime elezioni politiche, era risultato il primo partito in Sardegna, ora invece, dopo la spaccatura interna e le polemiche per la presentazione delle liste e la scelta del candidato governatore, non si presenterà alle regionali. A poche ore dalla chiusura del termine per la presentazione dei simboli, la notizia viene ufficializzata dalla deputata sarda Emanuela Corda con un "post" sulla pagina Facebook "Amici di Beppe Grillo in Sardegna". "Il nostro tempo è scaduto e bisogna farsene una ragione. Noi non presenteremo alcuna lista, perché non siamo ancora pronti per farlo", ha spiegato Corda. A vuoto dunque il tentativo del Movimento di stilare una lista da presentare a Grillo.

LA SPACCATURA - Ieri a Riola Sardo, in provincia di Oristano, l'ultimo tentativo di comporre una lista da far certificare allo staff di Beppe Grillo, chiamato in causa anche con uno sciopero della fame per convincerlo a concedere il simbolo per partecipare alla competizione elettorale. "Un ultimo tentativo per dare un senso al lavoro di tutti, ma soprattutto per ridare unità ai gruppi che fino a ieri non riuscivano a trovare la giusta sintesi - spiega Corda - Io la consideravo un pò come un ultimo banco di prova per un nuovo inizio. Sapevamo già d'essere fuori tempo massimo, per la presentazione di una lista condivisa". Secondo Corda, in Sardegna, dove il Movimento è apparso spaccato, ci sono "ancora troppo livore, troppa incoscienza, troppo protagonismo nell'esternare ai quattro venti, un malessere che è figlio primariamente delle nostre stesse debolezze e delle nostre fragilità. Malessere che meriterebbe un approfondimento e un'elaborazione - afferma - prima d'essere consegnato in pasto ai lupi con sconsiderata leggerezza, come tanti hanno fatto in questi mesi sugli spazi pubblici dei social. Temo che alcuni abbiano scambiato il Movimento per uno sfogatoio dove poter fare il proprio comodo, senza curarsi del fatto che in certi contesti, occorra rispettare delle elementari regole di buona educazione".

Di seguito il testo integrale del comunicato diffuso da Emanuela Corda:

Cari amici pentastellati, vi scrivo queste poche righe, per comunicarvi che la lista che ieri abbiamo messo in pedi con fatica, insieme agli attivisti di diversi gruppi che hanno voluto partecipare all'incontro aperto a Riola, era puramente “simbolica”. Un ultimo tentativo per dare un senso al lavoro di tutti, ma soprattutto per ridare “unità” ai gruppi che fino a ieri non riuscivano a trovare la giusta sintesi. Io la consideravo un po'come un ultimo banco di prova per un nuovo inizio. Sapevamo già d'essere fuori tempo massimo, per la presentazione di una lista condivisa. Questi sono percorsi che devono essere fatti con la giusta consapevolezza, con un metodo certo che sia uguale per tutti e nel rispetto di alcune fondamentali regole di civile convivenza. Oggi, mi rendo conto che il cammino verso l'obiettivo è ancora lontano. Vedo ancora troppo livore, troppa incoscienza, troppo protagonismo nell'esternare ai quattro venti, un malessere che è figlio primariamente delle nostre stesse debolezze e delle nostre fragilità. Malessere che meriterebbe un approfondimento e un'elaborazione, prima d'essere consegnato in pasto ai lupi con sconsiderata leggerezza, come tanti hanno fatto in questi mesi sugli spazi pubblici dei social. L'animo umano è complesso e spesso si cade in contraddizione. Vi ricordo che stiamo facendo politica dal basso e spetta a noi primariamente dare un senso alle nostre azioni e un valore alla nostra partecipazione ad un progetto. Considero positivo il fatto di essere riusciti ad incontrarci ieri sera, per discutere anche della lista. Devo purtroppo confessarvi che ci sono stati momenti nei quali avrei voluto andar via e abbandonare il tavolo. Temo che alcuni abbiano scambiato il Movimento per uno sfogatoio dove poter fare il proprio comodo, senza curarsi del fatto che in certi contesti, occorra rispettare delle elementari regole di buona educazione. Questo non è tollerabile in alcun contesto e nulla giustifica reazioni scomposte o prevaricazione gratuita. Con queste mie parole, non voglio fare la morale a nessuno, ma semplicemente dire a tutti voi, che 'uno vale uno' non significa che chiunque possa irrompere in un'assemblea e metterla a soqquadro. Non significa che 'uno vale l'altro' e che chi urla di più ha infine ragione. Capisco che per voi sia stato difficile metabolizzare il fatto che i portavoce non dovessero e non potessero interferire con la questione lista, ma vi ribadisco che le regole sono queste e noi abbiamo cercato semplicemente di evitare di inasprire conflitti che con la nostra presenza nelle assemblee, sarebbero stati interpretati come sostegno ad una “fazione” rispetto all'altra. Detto ciò, le continue lamentele anche odierne, il voler perseguire sulla strada del “conflitto” anche dopo la gironata di ieri. Gli attacchi sterili, inutili e continui anche oggi che tutto è finito e si dovrebbe invece cominciare a riflettere. Il tentativo di far apparire quella lista come un 'colpo di mano', quando sappiamo tutti che è stato solo un estremo tentativo di dare unità ai gruppi, seppur imperfetto e pieno di lacune, mi fanno riflettere sul senso di ciò che davvero vogliamo portare avanti. Il nostro tempo è scaduto e bisogna farsene una ragione. Ieri abbiamo semplicemente voluto dimostrare a noi stessi che sappiamo veramente andare “oltre”. In parte ci siamo riusciti, in parte no. La strada da percorrere è ancora lunga, ma se vogliamo camminare tutti insieme, dovremo iniziare a guardarci dentro con onestà e capire dove abbiamo sbagliato. Noi non presenteremo alcuna lista, perchè non siamo ancora pronti per farlo. Quando avremo un metodo definito e regole certe condivise, arriverà il nostro momento. Ringrazio in particolar modo la mia collega senatrice Manuela Serra e tutti voi che ci avete creduto fino ad oggi e avrete voglia di crederci ancora.

A riveder le stelle!
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