Beji Caid Essebsi, anziano leader del partito laico Nidaa Tounes, sarà il nuovo presidente della Tunisia, il primo capo di Stato eletto a quattro anni dalla caduta di Ben Ali. Seguendo il suo albero genealogico, però, emerge un passato legato alla Sardegna: il suo bisnonno, Isma'il Caid Essebsi, era stato rapito da corsari tunisini in Sardegna all'inizio del XIX secolo.

Essebsi ha battuto Moncef Marzouki, attuale presidente provvisorio sostenuto dagli islamici, con una maggioranza pari al 55,68 per cento, come ha precisato l'Ufficio elettorale: per lui 1,7 milioni di voti al ballottaggio di ieri contro i circa 1,3 milioni di Marzouki. L'avversario però non ha ancora riconosciuto la sconfitta e, anzi, ha parlato di brogli.

Il nuovo presidente, 88 anni, è un ex avvocato con una lunga carriera alle spalle. In passato ha ricoperto ruoli istituzionali di spicco sotto Habib Bourguiba, il "padre" dell'indipendenza tunisina, con il quale è stato più volte ministro (dell'Interno, degli Esteri e della Difesa). Il 20 aprile 2012 ha fondato il partito di centro Nidaa Tounes per contrapporsi alla troika di governo formata dall'islamico Ennhadha, dal Cpr (Congresso per la Repubblica) e da Ettakattol.
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