Vladimir Putin tiene i giornalisti inchiodati alla loro sedia al World trade center di Mosca per oltre tre ore per la sua maxiconferenza: il leader russo è partito subito affrontando il tema della crisi economica, in merito alla quale ha detto: "La ripresa è imminente e noi utilizzeremo le nostre risorse, di cui disponiamo; l'importante è diversificare la nostra economia, e possiamo farlo". Altri argomenti trattati nel corso dell'incontro con 1259 giornalisti (oltre 200 quelli stranieri) sono state le sanzioni e la crisi ucraina, oltre a un approfondimento sulla crisi valutaria.

Putin inoltre ha attaccato la Nato: "Il muro di Berlino è crollato - ha detto ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare. L'espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?". "I nostri partner si credono un impero - ha aggiunto - ci vogliono vassalli".

In merito all'Ucraina ha dichiarato che intende rispettare gli accordi di Minsk per la pace, ed è sicuro che anche il presidente Petro Poroshenko lo voglia ma, ha specificato, "non è solo" a prendere le decisioni.

Poco prima dell'inizio della conferenza, otto persone sono state fermate dalla polizia fuori dal World trade center perché protagoniste di una manifestazione di protesta non autorizzata contro il presidente russo. "Volevamo fare una conferenza stampa alternativa ponendo a Putin le domande che nessuno gli farà", ha spiegato uno dei dimostranti, Ievgheni Levkovich.
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