Darren Wilson, il poliziotto che a Ferguson sparò e uccise il diciottenne nero Michael Brown, non sarà incriminato. Lo ha deciso il Gran giurì dopo aver ascoltato una sessantina di testimoni, le registrazioni audio, i risultati delle autopsie e la deposizione dello stesso Wilson. Per i giurati non ci sono prove sufficienti.

L'annuncio è arrivato in serata dal procuratore Robert McCulloch, innescato aspre manifestazioni di protesta. Il pm ha fornito dettagli su quanto accaduto quel giorno e la dinamica della sparatoria quando il poliziotto e Brown hanno avuto un alterco e l'agente ha riportato ferite al viso, dopo essere stato colpito dal diciottenne. Il pm ha detto anche che le deposizioni dei testimoni non sempre combaciavano tra loro e con i fatti accaduti.

"Siamo una nazione basata sullo Stato del diritto - ha detto Obama - dobbiamo accettare il fatto che questa è stata la decisione del Gran giurì. Ci sarà gente arrabbiata. Ma mi unisco alla famiglia Brown nel chiedere manifestazioni pacifiche".

Le parole del presidente degli Stati Uniti non sono servite a spegnere la rabbia. Per strada sono esplose manifestazioni di rabbia. Un poliziotto è stato ferito a colpi di pistola a University City, sobborgo di St. Louis, vicino Ferguson. Una reporter della Cnn, invece, è stata colpita da una pietra alla testa, in diretta tv (GUARDA). Per arginare i tumulti, il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha deciso di inviare rinforzi della Guardia Nazionale. Diverse auto sono in fiamme nella cittadina nei pressi di St. Louis e un negozio di alcolici è stato devastato e saccheggiato. Complessivamente nel corso della notte di violenze sono state arrestate a Ferguson 61 persone, molte delle quali per furto e violazione di domicilio. Altre 21 persone sono state arrestate per reati simili anche nella vicina St Louis.
© Riproduzione riservata