Il cioccolato sta finendo. Possibile? Sì, se a lanciare l'allarme sono due tra i principali produttori mondiali del settore. Ovvero, Mars e Barry Callebaut, che, come riferisce il Washington Post, sottolineano come il consumo sia in netto e costante aumento (70mila sono le tonnellate in più nel 2013 rispetto all'anno precedente, secondo gli ultimi dati). E la produzione rischia ormai di non riuscire a stare al passo con la domanda globale, tanto che nel 2030 il deficit potrebbe arrivare addirittura a 2 milioni di tonnellate. A determinare l'innalzamento della domanda (e quindi dei prezzi, aumentati del 60 per cento in due anni) sarebbe il consumo "sfrenato" che di dolci si fa non solo in Occidente, ma - anche e soprattutto - in Cina, dove si consuma in particolare il cioccolato fondente, quello con più alta concentrazione di cacao e che - quindi - "brucia" il maggior numero di piante. Non solo: Ghana e Costa d'Avorio, i due maggior produttori di piante di cacao, in questi ultimi tempi hanno dovuto fare i conti con carestie e siccità, oltre che con invasioni di parassiti che hanno rovinato gran parte dei raccolti. Insomma, tutto sommato, il rischio che nei prossimi anni il cioccolato diventi un genere alimentare di lusso, con prezzi alle stelle, è più che concreto.
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