Svolta nel caso di Alice Gross, la 14enne inglese scomparsa lo scorso 28 agosto. Una vicenda triste, la sua, con molte analogie con quella, altrettanto tragica, della "nostra" Yara Gambirasio, sia per la dinamica dei fatti, sia per l'apprensione e la commozione suscitata nell'opinione pubblica. Tutto inizia oltre un mese fa, quando Alice "svanisce" misteriosamente da Hanwell, a ovest di Londra. L'ultima volta che è stata vista viva, ripresa da una telecamera, stava percorrendo a piedi una pista ciclabile lungo un canale. Poi più nulla. Da allora i famigliari, distrutti, hanno rivolto numerosi appelli a chiunque avesse visto o sentito qualcosa, per aiutare la polizia nelle ricerche. Poi arriva il primo indagato, per sparizione. Ironia della sorte, come Massimo Giuseppe Bossetti, è un muratore di 41 anni. Si chiama Arnis Zalkans e, in patria, ha precedenti penali: sette anni di carcere per l'omicidio della moglie. Anche lui, secondo gli inquirenti, è passato sull'argine del fiume, nel pomeriggio di quel maledetto 28 agosto. Lo dice, anche in questo caso, la videosorveglianza. Il mistero sulla sorte della giovane, però, prosegue. Fino ad oggi. La polizia ha infatti rivenuto il cadavere di una ragazzina, in un corso d'acqua del Brent. Ed è forte il sospetto che possa trattarsi del corpo di Alice. Gli inquirenti hanno disposto l'autopsia. E si preparano a cambiare l'ipotesi di reato nei confronti del muratore, scrivendo in calce sul fascicolo: omicidio volontario.
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