Proseguono i raid della coalizione anti-jihadista guidata dagli Usa contro lo Stato Islamico in Siria. Decine di bombardamenti hanno colpito la regione di Bukamal, al confine con l'Iraq. I primi attacchi, all'alba di questa mattina, avevano riguardato la provincia di Raqqa (VIDEO). Negli attacchi sono morti più di 120 miliziani dello Stato islamico. Ma, purtroppo, ci sarebbero anche vittime civili. Undici (di cui sette bambini) secondo fonti mediche di Idlib, uccise a Kfar Deriyan. Al fianco degli Usa sono presenti le aviazioni di cinque Paesi arabi (Arabia Saudita, Qatar, Barhein, Giordania, Emirati Arabi), ma nessun partner occidentale. Secondo quanto riferisce il comando centrale delle operazioni americane, i raid sono stati portati a termine per "sventare un imminente attacco" contro gli Stati Uniti e gli interessi occidentali organizzato da "veterani di al Qaeda".

IL CONTRIBUTO ITALIANO - Per il contrasto all'Isis "abbiamo dato la disponibilità di un aereo da rifornimento e di un gruppo di addestratori. Se poi ci saranno esigenze diverse, valuteremo le risposte da dare". Così il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti. "Abbiamo - ha aggiunto il ministro - alcuni dei nostri ufficiali a Tampa, in Florida, sede del comando delle operazioni. Loro ci aggiorneranno sulla programmazione e sull'evoluzione della situazione. Vedremo, se in futuro dovessero esserci necessità diverse, che risposte dare".
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