La legge ha ottenuto 106 voti a favore e 28 contrari. Hanno votato in favore i nazionalisti moderati di Convergencia i Unió (CiU) del presidente catalano Artur Mas, gli indipendentisti di sinistra di Esquerra Republicana di Catalunya (Erc), gli ecologisti di Iniciativa Catalunya Verds (Icv), i radicali di sinistra della Candidatura d'Unitat Popular (Cup) e i socialisti del Psc. Questi ultimi considerano però che la normativa "non serve per la convocazione di un referendum indipendentista". Contrari i 28 deputati del Partido Popular (PPC), e del partito costituzionalista Ciutadans. La legge istituisce, fra l'altro, un registro di partecipazione alle consultazioni popolari non referendarie, che sarà gestito dall'Istituto di Statistica della Catalogna. Potranno votare tutti i catalani di età superiore ai 16 anni e i residenti all'estero. La normativa entrerà in vigore al momento della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale catalana. Poi il presidente Artur Mas firmerà il decreto di convocazione, ma il governo centrale di Mariano Rajoy, contrario al referendum nonostante il suo valore esclusivamente consultivo, ha annunciato già nei giorni scorsi un ricorso. Durante la discussione e al momento dell'approvazione della legge, all'esterno del Parlamento catalano, centinaia di persone hanno manifestato a favore dell'indipendenza e al grido di "voteremo!".
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