Bisogna sostenere "con ogni mezzo" le forze dell'opposizione democratica in Siria. Sono le parole del presidente francese François Hollande, che ha aperto la Conferenza sulla sicurezza in Iraq, in corso a Parigi. Al summit partecipano, oltre a Fouad Massoum, presidente iracheno, anche i rappresentanti di Germania, Arabia Saudita, Bahrein, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Emirati, Spagna, Stati Uniti, Italia, Giappone, Giordania, Kuwait, Libano, Norvegia, Oman, Olanda, Qatar, Gran Bretagna, Russia, Repubblica Ceca, Turchia. Le organizzazioni internazionali presenti sono: Lega Araba, Onu, Ue. L'Iran ha invece respinto una richiesta di cooperazione da parte degli Usa contro lo Stato islamico. A darne notizia è la guida suprema Ali Khamenei: "Gli Usa attraverso il loro ambasciatore in Iraq ci hanno chiesto di cooperare contro lo Stato Islamico. Ho rifiutato perché hanno le mani sporche", ha detto.

Tutti d'accordo, gli Stati partecipanti, per intervenire in maniera decisa contro i "terroristi". "Non dobbiamo solo farli arretrare, ma sconfiggere lo Stato islamico", ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. "I tagliagole di Daesh - ha aggiunto - dicono al mondo intero, 'o sei con noi o ti uccidiamo'. E' perciò necessario riunire un movimento potente per la pace e la sicurezza".

L'ITALIA - L'Isis rappresenta "una minaccia globale che non conosce confini", ha dichiarato invece il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini. "Siamo tutti d'accordo sulla necessità di agire insieme, sul senso di urgenza: fare presto, fare insieme". La stessa Mogherini ha confermato che i primi aerei di ricognizione francesi sull'Iraq si sono levati in volo questa mattina. Al contrario, nelle operazioni non verranno impiegati caccia italiani. "L'Italia, infatti, ha deciso l'invio di armi, munizioni, soprattutto l'invio di materiale per il sostegno umanitario, che è una priorità".
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