Fa il giro del mondo il caso di Alana Saarinen, una bimba americana nata non da due, ma da tre genitori biologici. Un evento rarissimo, visto che sono solo una trentina i casi accertati e che la pratica medica che ha reso possibile la sua nascita è stata vietata negli Usa una decina di anni fa, dopo qualche anno di sperimentazione. Alana di anni ne ha 13. Suo padre e sua madre, Paul e Sharon, residenti a Detroit, faticavano a procreare naturalmente e decisero di affidarsi alla fecondazione in vitro. Anche così, però, Sharon non riusciva a restare incinta. Un genetista, però, riuscì a individuare il motivo della sterilità: un problema ai mitocondri contenuti nel citoplasma delle cellule della donna. Che vennero appunto "rafforzati" da mitocondri donati da un'altra donna. Dopo il trasferimento, l'ovulo di Sharon venne fecondato, sempre in vitro, dal marito e lei riuscì finalmente a restare incinta di Alana. La piccola, che è al corrente di avere due mamme biologiche, ha recentemente rilasciato un'intervista alla Bbc, dove ringrazia la donatrice, precisando però di non avere alcun desiderio di conoscerla, perché ritiene che i suoi veri genitori siano solo due. La comunità scientifica internazionale, intanto, discute sulla validità e la sicurezza del metodo che potrebbe consentire a molte coppie sterili di avere figli. Per molti esperti, infatti, il trasferimento di mitocondri esporrebbe i nascituri al rischio di contrarre malattie genetiche gravissime. Di qui la proibizione negli Usa. Controcorrente, invece, la Gran Bretagna, che sta pensando di sdoganare la pratica, dopo ulteriori sperimentazioni.
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