In Sardegna, il sindaco di Riola Sardo, Ivo Zoncu, aveva firmato un'ordinanza che ripercorreva la strada francese: divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali pubblici. Era stato l'unico caso nell'Isola e il secondo in Italia.

No, quindi, alla sigaretta elettronica nei locali pubblici del Comune in provincia di La decisione aveva anticipato di due mesi il parere del Consiglio Superiore di Sanità che aveva "indicato" al Governo di vietare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici e soprattutto nelle scuole, al pari della "bionda" classica. Aveva anche raccomandato precauzioni per l'utilizzo delle e-cig da parte dei giovani e attenzione alle categorie a rischio come le donne in gravidanza.

L'ORDINANZA - La decisione è maturata, aveva spiegato il Primo cittadino sardo, "dall'incertezza rispetto ad eventuali danni alla salute procurati dalle sigarette elettroniche. Confortato dal parere (allarmante) della Asl, in particolare di un pneumologo, ho deciso di attuare un principio semplice e sacrosanto: 'La mia libertà finisce nel momento in cui invado quella di un altro' e l'ho trasferirlo all'uso di questo tipo di sigarette nei luoghi pubblici". I timori, aveva spiegato il sindaco, sono maturati soprattutto "in riferimento ai minori che frequentano i luoghi pubblici, magari accompagnati dai genitori, e che respirano i vapori inalati dalle sigarette elettroniche".
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