Un centinaio di palestinesi sono stati uccisi tra ieri e la scorsa notte, nel sedicesimo giorno dell'offensiva militare italiana contro Gaza, portando a circa 750 il bilancio complessivo delle vittime palestinesi, in gran parte civili, secondo i servizi di soccorso locali. Sull'altro fronte, secondo l'esercito israeliano, sono morti 32 soldati, in gran parte durante i combattimenti a Gaza, e due civili sono rimasti uccisi dai razzi lanciati da Gaza, uno dei quali ha colpito anche un lavoratore thailandese. Un tragico bilancio purtroppo destinato ad aumentare in quanto il cessate il fuoco sembra ancora lontano. Prosegue infatti il lancio di razzi da parte di Hamas così come i raid israeliani sulla Striscia. L'artiglieria di Tel Aviv ha colpito a Beit Hanun una scuola dell'Unrwa (l'ente dell'Onu per i profughi) in cui avevano trovato riparo numerosi sfollati. Fonti mediche riferiscono di sedici morti e circa 200 feriti. Ancora, cinque membri dello stesso clan familiare sono rimasti uccisi la scorsa notte nel campo profughi di Jabalya dal fuoco dell'esercito israeliano. Altre venti persone sono rimaste ferite. E poi: sette palestinesi sono morti stamane nella zona di Khan Yunes (nel sud della Striscia). Ieri nella stessa zona, a Khuzaa, sono infuriati combattimenti fra miliziani palestinesi e l'esercito israeliano. Fonti mediche locali precisano che ieri sono state recuperate 23 salme e che altre potrebbero trovarsi ancora sul terreno. Sul fronteo opposto, questa mattina le sirene di allarme sono risuonate attorno a Tel Aviv e nella zona costiera dello Stato ebraico. Nella zona della capitale si sono udite 5 esplosioni dovute probabilmente all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome.
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