Parolacce proibite in televisione, in radio, al cinema, nei teatri e nei concerti. La legge che vieta qualsiasi forma di improperio è stata approvata dalla Duma, il Parlamento russo, e prevede multe salate, anche fino a 50mila rubli (mille euro) per i trasgressori. Se le nuove norme saranno approvata anche dal Senato, come pare più che probabile, entreranno in vigore a partire dal prossimo primo luglio. A stabilire se certe parole siano da considerarsi parolacce o meno sarà un'apposita commissione di esperti indipendenti. Per i detrattori del governo guidato dal premier Dmitri Medvedev e dal presidente Vladimir Putin si tratterebbe dell'ennesimo giro di vite nei confronti della libertà di espressione e della libertà di dissenso. Altre restrizioni imposte dalla Duma sono quelle relative a internet. Nel mirino del Parlamento, non solo i blogger ma anche le reti sociali e le società di servizi web, comprese quelle straniere. Le nuove misure approvate dalla Duma prevedono infatti l'obbligo per tutte le compagnie di comunicazione on line di conservare per sei mesi sul territorio russo i messaggi degli utenti. Quindi anche giganti come Google (Gmail), Facebook e Microsoft (proprietaria di Skype) sono tenuti ad avere server nel Paese, allo stesso modo delle russe Yandex, Mail.ru o Vkontakte.
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