I soccorritori sono ancora all'opera sul relitto del traghetto Sewol affondato mercoledì scorso al largo della Corea del Sud, nonostante le pessime condizioni meteo e del mare. A bordo si trovavano 475 passeggeri, in gran parte studenti. Le vittime sono 28, i dispersi 268. Dopo le polemiche nate ieri in seguito all'accertamento del fatto che il comandante avesse abbandonato la nave prima che i viaggiatori fossero messi in salvo, oggi il procuratore generale Park Jae-eok ha dichiarato che al momento dell'incidente al timone non c'era il comandante ma un giovane ufficiale, il terzo luogotenente. Il terzo ufficiale al timone, su disposizione del capitano del Sewol, è una donna di 26 anni, assunta dalla compagnia di navigazione 6 mesi prima e con un'esperienza di un anno. Secondo i media di Seul, per lei c'è uno dei tre mandati d'arresto disposti dalla procura. Non è ancora chiaro invece cosa sia accaduto: i sopravvissuti hanno raccontato di aver sentito un forte rumore e poi i motori si sono fermati di colpo.

Stamani, inoltre, si è saputo che il vicepreside del liceo Dawan di Asan, la città in cui studiava la maggior parte delle vittime, si è tolto la vita. Lui, sopravvissuto al naufragio, aveva fatto perdere le sue tracce ieri: è stato trovato impiccato vicino alla palestra di Incheon, il porto dal quale era salpata la nave e dove vengono ospitati i familiari di annegati e dispersi. Aveva 52 anni.
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