Un primo bilancio ufficiale parla di almeno tre vittime e tredici feriti nel corso della notte durante gli scontri armati avvenuti tra forze di polizia ucraine e quelle dei filorussi a Mariupol, regione di Donetsk. Per Arsene Avakov, ministro degli Interni di Kiev, morti e feriti sono tutti del fronte filorusso. Secondo quanto raccontato dal ministro, ieri sera 300 uomini armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero dell'Interno di Mariuopol, tentando di sfondare la porta d'ingresso, lanciando bottiglie molotov e chiedendo la consegna delle armi.

I soldati ucraini, che inizialmente hanno sparato in aria a scopo intimidatorio, hanno aperto il fuoco riuscendo a disperdere gli aggressori. Subito dopo è partita un'operazione di rastrellamento durante la quale sono state fermate 63 persone e diverse armi sono state sequestrate.

Sulla crisi, oggi è nuovamente intervenuto il presidente russo Vladimir Putin. "Spero tanto di non dover usare il diritto concessomi dal parlamento di impiegare la forza in Ucraina, spero tanto che la situazione possa essere risolta con mezzi politico-diplomatici", ha detto il leader del Cremlino in diretta tv. "La questione principale per superare la crisi in Ucraina - ha aggiunto Putin - è garantire i diritti della gente che vive nel sud-est del Paese".
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