E' un giallo nel giallo quanto accaduto al Boeing 777 della Malaysia Airlines decollato da Kuala Lumpur per Perhino nella notte tra venerdì 7 marzo e sabato 8 e scomparso dai radar. Tra le tante ipotesi che si rincorrono in questi giorni, c'è anche quella di Sally Leivesley, ex Home Office Scientific Adviser inglese. In un'intervista pubblicata dal Sunday Express, l'esperta ipotizza che l'aereo potrebbe essere stato hackerato e poi "controllato" attraverso uno smartphone. Pirati informatici potrebbero aver bypassato i sistemi di sicurezza mettendo il velivolo a disposizione di criminali. La teoria è stata dimostrata nella pratica l'anno scorso, al convegno "Hack in the Box". Un ricercatore tedesco, Hugo Teso, aveva spiegato come con un'app per Android fosse possibile introdursi nel software di un Boeing per modificare traiettoria e piano di volo. Le compagnie che progettano sistemi di sicurezza avevano criticato l'ipotesi sostenendo che non tenesse conto della tecnologia propria dei sistemi di questi apparecchi. Ma non è detto che anche gli hacker non possano aver ideato una nuova applicazione, molto più potente.
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