Yoichi Masuzoe sarà domani sera il nuovo governatore di Tokyo: i sondaggi, anche gli ultimi, lo danno con oltre venti punti di vantaggio sugli altri 15 rivali in gara, tutti uomini e in gran parte ultrasessantenni. Ha chiuso nel pomeriggio la campagna elettore sotto la neve, nel mezzo della peggiore tempesta sulla capitale degli ultimi 20 anni, urlando alla folla infreddolita: "Io amo Tokyo". Di sicuro, una parte della capitale non ricambierà mai gli stessi sentimenti. Un gruppo di donne ha promosso lo "sciopero del sesso", una campagna via Twitter di boicottaggio degli uomini che voteranno il candidato dei Liberaldemocratici, il partito del premier conservatore Shinzo Abe, e degli alleati del New Komeito. Infatti secondo Masuzoe, 65 anni, le mestruazioni renderebbero le donne inadatte a governare: nel 1989, in un'intervista a una rivista maschile, affermò che non sarebbe appropriato avere donne a ricoprire posti di alta responsabilità perché il ciclo le rende instabili e irragionevoli in alcuni giorni particolari del mese. "Le donne - rilevò all'epoca l'ex professore universitario ed ex ministro della Sanità - non sono normali quando hanno il ciclo e non si può assolutamente dare loro la possibilità di prendere decisioni importanti, come ad esempio quella entrare o meno in una guerra".

LA POLEMICA - Gli ultimi sviluppi, ignorati dai grandi media e dallo stesso favorito alla potente poltrona di governatore di Tokyo (sul suo sito non c'è il minimo accenno), hanno trovato terreno fertile sui tabloid. Il Nikkan Gendai, su tutti, ha riferito la nascita di "Un gruppo di donne che non vogliono permettere che Masuzoe diventi governatore", il nome dato all'iniziativa promossa da diverse cittadine, chiarissimo negli intenti. Nel mirino, oltre alla dubbia affermazione sessista (che sembrerebbe essere stata ripetuta), è finita un'altra perla di Masuzoe secondo cui "il rialzo della tassa sui consumi (dal 5 all'8% a partire dal primo aprile, ndr) farà in modo che tutto il denaro finisca agli anziani". Alla conferenza stampa del 6 febbraio c'era un poster sul muro, un atto d'accusa contro l'aspirante governatore, al secondo tentativo: "Yoichi Masuzoe che discrimina le donne, gli anziani e le persone deboli, non è la persona giusta per diventare governatore di Tokyo".
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