Torturato, picchiato, violentato, infine ucciso. E' la triste sorte toccata a Myles Dobson, un bimbo di quattro anni che la polizia ha trovato mercoledì in fin di vita nel lussuoso appartamento newyorkese di Kryzie King, una baby sitter transgender di 27 anni. Il padre del piccolo gliel'aveva affidato il 18 dicembre scorso perché doveva scontare un periodo di prigione, e non voleva consegnarlo alla madre naturale, dalla quale era separato.

Sul suo corpicino, ritrovato nella vasca, gli agenti hanno visto i segni delle torture: bruciature di sigarette, lividi, graffi sulle braccia, sulle gambe e sui genitali. Il bimbo non rispondeva ed è stato portato all'ospedale, dove è morto poco dopo. La donna ha ammesso di averlo punito per cercare di educarlo, picchiandolo con una cinghia e chiudendolo a chiave nel bagno. Il giorno dell'incidente lo avrebbe lasciato solo pochi istanti, poi ha sentito un tonfo. Le autorità hanno disposto l'autopsia sul cadavere di Myles, e a seconda dei risultati formuleranno le accuse nei confronti della baby sitter.
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