Con un topless collettivo sulla famosa spiaggia di Ipanema, a Rio de Janeiro, il Brasile sfida uno dei suoi ultimi tabù: ancora oggi, prendere il sole a seno nudo nel Paese sudamericano può portare all'arresto in flagranza di reato per "oltraggio al pudore". Questo, nonostante gli specialisti si dividano sull'efficacia e sull'attualità della normativa. Per rompere gli indugi, un gruppo di amiche ha così deciso di convocare via Facebook una manifestazione di protesta: tutte insieme in mattinata hanno tolto la parte superiore del bikini per festeggiare a modo loro l'inizio dell'estate e allo stesso tempo gridare un "basta alla criminalizzazione del nudo femminile". "Speriamo così di porre fine anche alla repressione poliziesca sui corpi", ha spiegato l'attrice Ana Rios, organizzatrice dell'iniziativa. Il 'Toplessaco' (topless in massa), che sui social network ha raggiunto i 50 mila inviti, ha però attratto più curiosi che manifestanti, complice anche il cielo coperto dalle nuvole. Le poche che vi hanno aderito sono state circondate da decine di fotografi e da molti passanti con occhi indiscreti.

L'INIZIATIVA - L'idea era nata lo scorso 27 luglio, durante la 'Marcha das Vadias' (Marcia delle prostitute), promossa da un'associazione di femministe nel corso della visita di Papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù. Le partecipanti hanno sfilato a seno nudo per "protestare contro l'oppressione e il controllo della vita e della sessualità delle donne", hanno sottolineato le attiviste. "In quell'occasione mi sono però accorta che gli sguardi della gente nei confronti del topless erano molto aggressivi", ha dichiarato Ana. La pratica, in effetti, è classificata come "atto osceno" dalla legislazione brasiliana. "Ma l'interpretazione dipende dal contesto storico e culturale", sostiene Jorge Camara, docente di Diritto penale all'Università statale di Rio (Uerj). "Ci sarà reato solo davanti a un'intenzione esplicita di offendere il pudore altrui", ha aggiunto. Se, in mancanza di una violazione specifica, la decisione di punire o meno spetterà al giudice, tra i brasiliani il topless continua ad essere accettato con restrizioni. Sulle spiagge di Rio, per esempio, la maggioranza dei bagnanti ancora lo considera "offensivo". "Specialmente quando si svolge davanti a famiglie con bambini", è la teoria di Ana Beatriz Castro, una carioca che abita a Londra. L'unica eccezione ammessa, nella 'Cidade Maravilhosa', è il Carnevale, dove centinaia di figuranti nude o seminude sono solite sfilare nel Sambodromo davanti a migliaia di persone. E proprio dal Carnevale carioca, che andrà in scena tra circa due mesi, stavolta arriva un insolito appello: basta seni al silicone, viva quelli senza intervento del bisturi. A formalizzare per primo la richiesta, quest'anno, è stato Paulo Menezes, "carnevalesco" (scenografo) della tradizionale scuola di samba 'Mocidade Independente de Padre Miguel'. Per occupare i posti più importanti della sua sfilata, Menezes cerca 20 ballerine che abbiano seni "belli e naturali, non importa la taglia", ha spiegato ai media locali. Saranno loro a comporre la "abre-alas", il carro allegorico incaricato di aprire l'esibizione davanti a pubblico e giurati. Il Brasile è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per interventi di chirurgia estetica. Solo nel 2013 ne sono già stati realizzati un milione e mezzo, la maggioranza dei quali proprio per rifare il seno.

Leonardo Cioni
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