Stufi di restare all'ombra per sei mesi l'anno, gli abitanti del villaggio norvegese di Rjukan hanno deciso di rimboccarsi le maniche e correre ai ripari. Installando sulla cima della montagna che sovrasta il paese tre giganteschi specchi riflettenti (propriamente "eliostati"), in grado di "dirottare" la luce sul centro cittadino. In questo modo almeno la piazza principale può essere illuminata a dovere durante il giorno, nei mesi (da settembre a marzo) in cui solitamente, per volere di Madre natura e a causa della posizione particolare in cui si trova l'abitato (una sorta di conca), la luce solare evita di fare capolino. La paternità dell'originale e utile trovata, però, non è da attribuirsi alla creatività nord-europea. Pionieri della soluzione, infatti, sono i cittadini di Viganella, piccolo comune piemontese della zona del Verbano. Che da circa sette anni ha collocato un mastodontico specchio sulla montagna che lo sovrasta. Un sole artificiale da undici quintali, e quaranta metri di ampiezza che, alla modica cifra di 99.900 euro (iva inclusa), garantisce luce e tepore nei periodi di buio naturale. Per studiare la trovata italiana, una delegazione norvegese si è dunque recata sulle Alpi del Piemonte. Traendo buoni spunti e replicando il progetto a casa propria. E così oggi la comunità di Rjukan, felicemente illuminata, può scrivere sopra una targa destinata ai visitatori: "La piazza principale del paese è diventata un luogo di incontro di sole in una città altrimenti in ombra".
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