Parla di 150 morti il bilancio, non ancora definitivo, delle vittime del terremoto che ieri ha colpito le Filippine. Decine sono i dispersi, oltre 180 i feriti.

Tra i morti,132 sono stati registrati su Bohol, isola epicentro del sisma, un terzo dei quali nel comune di Loon, 9 persone sono morte a Cebu e una a Siquijor. Tra le oltre 800 scosse di assestamento, stamane se ne è verificata una di magnitudo 5.2 in mare.

Intanto l'Istituto di geofisica degli Stati Uniti (Usgs) ha rivisto, oltre alla magnitudo, anche gli altri dati del sisma: ipocentro a 20 km di profondità ed epicentro 2 km a nordest della municipalità di Catigbian.

Per gli esperti, il sisma ha rilasciato una energia pari a "32 bombe atomiche di Hiroshima": la stima è di Renato Solidum, il capo dell'istituto nazionale filippino di Vulcanologia citato dai media locali. "Siamo fuggiti in strada, ma ci siamo dovuti aggrappare agli alberi, perché le scosse erano troppo forti", ha raccontato una testimone sull'isola di Bohol. Una chiesa è stata letteralmente "sbriciolata", raccontano altri superstiti. Il sisma ha scatenato il panico tra la popolazione: nel timore di uno tsunami, in migliaia si sono accalcati per cercare riparo sulle alture. "Si spingevano l'un l'altro sulla collina", dice una ragazza. Nella città di Carmen, sull'isola di Bohol, "molti edifici sono crollati, le strade sono devastate, alcuni ponti sono crollati", riporta la stampa locale.
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