In Sardegna si assume molto di più rispetto all'anno scorso, ma la ripresa nell'Isola prosegue a ritmi molto più blandi rispetto alla media nazionale.

Questa la fotografia della Cna Sardegna, che ha analizzato le rilevazioni mensili sulle aspettative di assunzione da parte delle aziende effettuate dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere.

Nell'ultimo trimestre le imprese isolane hanno indicato circa 30mila unità lavorative in ingresso, dato che supera di gran lunga quello dell'anno scorso, quando nello stesso periodo ci furono 22980 assunzioni.

Il 13,2% delle aziende sarde ha indicato movimenti in entrata dei lavoratori, a fronte del 12,5% dell'anno scorso.

Tuttavia il dato è di molto inferiore rispetto alla media italiana (14,7%), a testimonianza di una regione che stenta a decollare e la cui ripresa è decisamente meno forte rispetto a quella che vediamo nell'intero Paese. Eppure l'anno scorso i dati regionali e quelli italiani procedevano di pari passo.

Le differenze tra dato nazionale e dato regionale sono dovute soprattutto all'edilizia e alle imprese manifatturiere. Solo il 9,1% delle imprese isolane di costruzioni ha indicato aspettative positive di assunzione contro un dato nazionale che si attesta al 12%. Un settore, quello dell'edilizia, che fa molta fatica a recuperare tutti i lavoratori persi negli anni della crisi (20mila occupati in meno tra 2009 e 2017).

Ancora più forte il gap tra dato nazionale e regionale relativo alle assunzioni nelle imprese manifatturiere, è di circa 4 punti percentuali. E che sale a otto se si considerano le grandi aziende: tra le imprese con più di 250 addetti il 53% indica il ricorso a nuove assunzioni tra luglio e settembre, contro il 61% a livello nazionale. Segnale, spiegano dalla Cna, della scarsa vocazione all'export delle imprese sarde.

Passando invece al settore turistico c'è una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali del 2017, anno record per il turismo nell'Isola con oltre tre milioni di arrivi nelle strutture ricettive. Tuttavia, facendo un confronto con l'andamento stagionale, arriva la dimostrazione della forte stagionalità di cui soffre il turismo in Sardegna. Ottimi i dati da aprile ad agosto, non si può dire lo stesso per gli altri periodi dell'anno.

"Nonostante i dati indichino un miglioramento del contesto congiunturale, le differenze rispetto ai dati nazionali rilevano come la ripresa in Sardegna proceda a ritmi inferiori rispetto al resto della Penisola", è la conclusione di Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario della Cna Sardegna.

(Unioneonline/L)
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