"Da marzo 2019 inizieremo ad erogare il reddito di cittadinanza". Così Luigi Di Maio, nel salotto di Bruno Vespa a 'Porta a Porta', rassicura i suoi elettori sulla madre di tutte le promesse del Movimento 5 Stelle.

Non solo: in una riunione con i ministri pentastellati il vicepremier avrebbe detto che M5S non voterà una manovra non coraggiosa.

"La nota al Def deve essere votata dal consiglio dei ministri e dal Parlamento. Senza un Def coraggioso, senza reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, quota 100 sulle pensioni e risarcimento dei truffati dalle banche, non ci saranno i voti dei 5 Stelle". Cosa che porterebbe a un'immediata crisi di governo.

"Bisogna scommettere sulla crescita e dare risposte ai bisogni dei cittadini, non ha senso parlare solo di deficit quando hai l'11% di disoccupazione", avrebbe aggiunto il capo politico pentastellato.

Poi, ancora a 'Porta a Porta', Di Maio ha annunciato che è pronta una proposta "per cominciare ad eliminare le leggi inutili per le imprese, almeno 140". E, in un crescendo di promesse, è arrivato a dire: "Aboliremo la povertà".

E mentre il Carroccio fa sapere che nella manovra ci sarà anche un taglio delle accise da 250-300 milioni di euro, Di Maio stuzzica l'alleato leghista: "Credo che a Salvini faccia bene stare lontano da Berlusconi, perché quando stava con Berlusconi era sotto il 20%".

(Unioneonline/L)
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