Mario Nava lascia la presidenza della Consob. Le dimissioni sono state accettate dal collegio dopo una riunione convocata d'urgenza.

Nava aveva subito diverse pressioni dalla maggioranza del governo affinché mettesse in regola la sua posizione rispetto ai rapporti con la Commissione europea.

"La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori - ha detto Nava - . La questione è quindi solo politica. La Consob è indipendente, ma non può essere isolata. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche".

LE POLEMICHE - I capi gruppo di Senato e Camera di Movimento Cinque Stelle e Lega, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, nei giorni scorsi avevano inviato una lettera congiunta alla Consob molto esplicita: "Nava lasci con un gesto di sensibilità istituzionale. È incompatibile con la presidenza di un'autorità indipendente italiana in quanto dipendente di un'istituzione sovranazionale".

E a proposito non è tardata ad arrivare la replica dell'ex segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, che su Twitter ha criticato la scelta del governo: "Il tempo sarà galantuomo, Nava è noto a tutti per la sua autorevolezza e indipendenza. Danno enorme alla credibilità dell'Italia, non solo sui mercati".

Il vice premier Luigi Di Maio, invece, ha espresso massima soddisfazione su Facebook: "Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello Stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo".

(Unioneonline/M)
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