Il calzolaio è un mestiere in via d’estinzione? Non per le imprese artigiane sarde.

Lo afferma Confartigianato, secondo cui nell'Isola lavorano 92 realtà che si occupano della riparazione delle calzature e di tante altre attività legate alla personalizzazione, riparazione, creazione, lavaggio, sanificazione e manutenzione di scarpe, valigie e piccoli capi in pelle.

Secondo i dati che emergono all’analisi dall'Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte InfoCamere 2018, ogni anno, in media, una famiglia sarda spende 370 euro per riparazioni e manutenzione di questi beni.

In Sardegna l'attività di calzoleria, negli ultimi anni sta registrando una lieve ripresa, dopo che nei primi anni Duemila sembrava destinata al declino: un ritorno in auge, quindi, aiutato anche dall'ingresso di giovani leve.

"Se gli sciucià sono un ricordo che si perde nel tempo, il calzolaio vive una seconda giovinezza, fatta di formazione professionale, innovazione imprenditoriale e riscoperta del mercato della riparazione", ha commentato commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna.

"La crisi ha spinto i consumi verso la riparazione, il recupero e la manutenzione, con benefici notevoli anche per l'ambiente, oltre che per le tasche dei sardi", ha sottolineato Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna.

Per continuare a fare business, occorre per gli artigiani un mix di continua specializzazione e conoscenze informatiche, indispensabili per riuscire a "vendersi" a un pubblico più ampio.

Per questo nei prossimi mesi Confartigianato promuoverà incontri di formazione continua applicata in materia di manutenzione, incollaggi, tinture, sanificazione e nuove tecnologie.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata