Nel Barigadu fa discutere e non poco il Reis, la misura di sostegno alle povertà. Troppe le criticità che si evidenziano per i sindaci di questo territorio e proprio per questa ragione il presidente dell'Unione dei comuni Giovanni Orrù ha scritto alla Regione sollecitando un incontro urgente. La richiesta è quella di rivedere le linee guida.

"Quest'Unione rivendica il diritto di pensare il proprio territorio in modo autonomo, agire sulla base dei bisogni e delle risorse espresse dal proprio contesto sociale. Per questo si intende elaborare un proprio regolamento per la gestione del Reis, affinché sia garantito a tutti i cittadini dell'Unione l'accesso ad una misura equa e chiara", mette in chiaro il presidente dell'Unione nonché sindaco di Busachi Giovanni Orrù.

Quindi spiega: "Pur condividendo gli obiettivi della misura e anche la sua importanza, che arriva in un momento così difficile e con livelli di povertà e difficoltà dei cittadini sempre in continuo aumento, è doveroso evidenziare gli elementi fortemente problematici". In discussione diversi aspetti indicati nelle linee guida: "Le previsioni dei termini temporali, requisiti di accesso, modalità attuative e misura del beneficio, che di fatto determinano la rinuncia, se non l'estromissione, da parte del livello politico che rappresento, dalla possibilità di definire le politiche sociali locali a contrasto della povertà".

I Comuni si vedrebbero tagliati fuori, chiamati ad adempiere a dei compiti commissionati dalla Regione. "Il sistema regionale integrato di interventi sociali e sanitari è pensato per la realizzazione di politiche sociali territoriali, di integrazione sociosanitaria, di integrazione con il terzo settore. Un sistema a misura d'uomo, in cui l'accesso al sistema è definito dal bisogno del cittadino, al quale deve essere garantita una risposta personalizzata - sottolinea Orrù -. Tali principi spariscono nelle linee guida Reis a favore di una visione centralistica in cui il cittadino del Comune di Bidonì è considerato sia in termini di bisogni espressi che di risposte progettuali, esattamente uguale a quello di Cagliari. L'attuale assetto della misura non consente, di individuare strategie alternative ed adeguate al cittadino di Bidoni, che una volta ottenuto il Rei ed il Reis avrà sicuramente incrementato la sua capacità di spesa mensile, ma non ha ottenuto una risposta al suo bisogno".

Il presidente dell'Unione dei comuni mette quindi in guardia: "Questo meccanismo sta generando nei nostri territori assistenzialismo e dipendenza dei cittadini, anche giovani, che ricorrono facilmente al servizio sociale comunale non per ottenere un supporto alla crescita ed al cambiamento, bensì una prestazione tabellata e dovuta. Il progetto non è pensato come risposta al bisogno, ma bensì come adeguata commisurazione al beneficio economico corrisposto".

Nella nota inviata alla Regione, Orrù entra nel merito anche della difficoltà del servizio civico comunale (ad esempio i mancati trasferimenti per la gestione delle attività collaterali, come visite mediche, da parte dei Comuni) e del volontariato obbligatorio (per Orrù un'espressione di per sé contraddittoria).
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