"La crescita economica globale resta robusta e la disoccupazione ai minimi da un decennio. Allo stesso tempo ci sono delle debolezze finanziarie, tensioni commerciali e geopolitiche, squilibri globali che vanno risolti".

È quanto si legge nel comunicato finale del G20 tenutosi a Buenos Aires in Argentina dai governatori delle banche centrali dei 20 Paesi più potenti al mondo.

"Continueremo a utilizzare tutti gli strumenti politici per sostenere un approccio forte, sostenibile, equilibrato e inclusivo alla crescita - si legge nella nota ufficiale - La politica monetaria continuerà a sostenere l'attività economica e garantire la stabilità dei prezzi".

Quanto alla politica fiscale "dovrebbe essere utilizzata in modo flessibile ed essere favorevole alla crescita", si sottolinea, mentre, si aggiunge, "il commercio e gli investimenti sono motori importanti

di crescita, produttività, innovazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo", evidenziando "la necessità di intensificare il dialogo e le azioni per mitigare i rischi e rafforzare la fiducia".

Chrisitine Lagarde ha concluso il meeting del G20. Al suo fianco il presidente argentino Maurizio Macri
Chrisitine Lagarde ha concluso il meeting del G20. Al suo fianco il presidente argentino Maurizio Macri
Chrisitine Lagarde ha concluso il meeting del G20. Al suo fianco il presidente argentino Maurizio Macri

A margine dell'evento è arrivato anche il commento del direttore Fmi (Fondo Monetario Internazionale), Christine Lagarde, tramite un comunicato: "L'incontro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 si è svolto nel contesto di una crescita globale forte, ma irregolare. In effetti, l'economia globale si trova a far fronte a crescenti rischi, soprattutto a breve termine, a causa dell'aumento delle tensioni commerciali, delle pressioni finanziarie nelle economie emergenti vulnerabili e del ritorno del rischio sovrano in alcune aree della zona euro".

Lagarde ha poi concluso: "Insisto affinché i conflitti commerciali siano risolti attraverso la cooperazione internazionale senza ricorrere a misure eccezionali".

Il riferimento è chiaro ai dazi imposti dal presidente Donald Trump ai prodotti cinesi e alla sua politica protezionistica.

(Unioneonline/M)

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