Per la Coldiretti di Oristano il ritorno dei voucher in agricoltura è fondamentale per molte attività stagionali.

Per il presidente provinciale Giovanni Murru rappresentano l'occasione per riattivare uno strumento che si è dimostrato, nel recente passato, utile e funzionale in vari comparti produttivi.

"Una provincia quella di Oristano (se pur limitata rispetto al passato da una crisi che diventa strutturale) - osserva il presidente Murru - che annovera un'agricoltura e zootecnia attiva in svariati settori produttivi con un ruolo economico ed occupazionale rilevante. Soprattutto per alcune lavorazioni agricole stagionali e concentrate in brevi periodi di tempo - aggiunge Giovanni Murru - rappresentano un aiuto funzionale con un costo equo per le aziende, altrimenti difficilmente sostenibile, anche in virtù della bassa remunerazione del prodotto all' origine. Per la vendemmia, raccolta olive e ortive (dai carciofi ai meloni), frutticoltura, cerealicoltura, risicoltura e la raccolta del foraggio, c' è necessità di manodopera mirata e flessibile. I voucher sono una risposta pratica utilizzata negli scorsi anni anche nella nostra provincia pur se in misura contenuta".

Anche per il vice direttore di Coldiretti Giovanni Spanò viene riconosciuta la specificità del lavoro agricolo, considerato che ultimamente le aziende agricole riscontravano non poche difficoltà a trovare personale funzionale ad alcune mansioni.

I voucher possono contribuire a sopperire la carenza.

Nei campi i voucher coinvolgevano disoccupati, studenti, pensionati o cassintegrati, limitando gli abusi avuti in altri settori e rappresentando un valido apporto alla emersione del lavoro nero.

"Ora bisogna affrettarne i tempi di attivazione - ha osservato Emanuele Spanò - considerando che molte lavorazioni sono già in piena stagione e, a breve, si avviano vendemmia e poi olivicoltura che rappresentano nel territorio i due settori dove i voucher sono stati maggiormente utilizzati".
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