In Sardegna lavorano in nero oltre 91mila operatori e il valore aggiunto sommerso prodotto dal lavoro irregolare - ovvero il fatturato generato da questi addetti - è di 2,124 miliardi di euro (pari 7% del valore aggiunto regionale).

Lo rivela un'elaborazione realizzata dalla Cgia di Mestre sugli ultimi dati Istat disponibili, relativi al 2015.

L'ufficio studi dell'associazione di categoria ha realizzato un'analisi a livello nazionale sui lavoratori non dichiarati a Inps, Inail e al fisco, che in tutta Italia sono complessivamente 3,3 milioni.

Secondo le stime della Cgia, gli effetti economici che producono questi lavoratori "sono importanti e pesantissimi".

Nell'Isola si stima che il gettito evaso da lavoro irregolare sia pari a 1,170 miliardi (42,6 in tutto il Paese) ogni anno.

L'associazione spiega che "questi lavoratori in nero non essendo sottoposti ai contributi previdenziali, a quelli assicurativi e a quelli fiscali consentono alle imprese dove prestano servizio - o a loro stessi, se operano sul mercato come falsi lavoratori autonomi - di beneficiare di un costo del lavoro molto inferiore e, conseguentemente, di praticare un prezzo finale del prodotto/servizio molto contenuto"

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata