Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri in tarda serata il cosiddetto Decreto Dignità.

Ecco le principali novità introdotte dal provvedimento, elaborato su proposta del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, spiegate in 7 punti.

1) CONTRATTI A TERMINE - Viene fissata a 12 mesi la durata massima per i contratti a tempo determinato o al massimo 24 mesi per esigenze temporanee e oggettive. Le disposizioni, come già previsto dal decreto attuativo del Jobs Act, "non trovano applicazione nei confronti dei lavoratori impiegati nelle attività stagionali individuate con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nonché nelle ipotesi individuate dai contratti collettivi". Le nuove norme si applicheranno ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati successivamente all'entrata in vigore del decreto nonché ai rinnovi ed alle proroghe dei contratti in corso alla data di entrata in vigore del dl dignità.

2) DISINCENTIVI - Al fine di indirizzare i datori di lavoro verso l'utilizzo di forme contrattuali stabili si prevede l'aumento dello 0,5% del contributo addizionale, attualmente pari all'1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, a carico del datore di lavoro, per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato, in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione.

3) INDENNIZZI - Aumenta l'indennizzo sui licenziamenti senza giusta causa. Attualmente è commisurato a 2 mesi di stipendio per anno di servizio, con un minimo di 4 mesi e un massimo di 24. Il decreto li porta invece a un minimo di 6 e a un massimo di 36.

4) DELOCALIZZAZIONI - Si proverà a persuadere le aziende che hanno ricevuto contributi statali a non potranno delocalizzare (ovvero spostare impianti di produzione all'estero). Se lo faranno saranno previste pesanti sanzioni da parte dello Stato pari a quattro volte l'aiuto percepito, che scatteranno dopo 5 anni e non più dopo 10.

5) GIOCO D'AZZARDO - Viene introdotto il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo, fatti salvi "i contratti già in essere". Esclusa dal divieto anche la Lotteria Italia.

6) SPLIT PAYMENT - Viene abolito lo split payment, per le prestazioni di servizi rese alle Pubbliche amministrazioni dai professionisti. Oggi le PA pagano le imprese private che prestano loro servizi solo al netto, occupandosi di versare direttamente l'Iva nelle casse dello Stato. Una misura introdotta a suo tempo per impedire l'evasione fiscale. Con l'abolizione dello split payment, le PA pagheranno le imprese private importi comprensivi di Iva. Secondo il ministero in questo modo si creerà "liquidità".

7) INSEGNANTI - Inserita anche una norma riguardante gli insegnanti delle scuole magistrali: le vertenze di coloro che per effetto di una sentenza del consiglio di Stato dovevano essere licenziati vengono prorogate di 120 giorni al fine di trovare una soluzione.

(Unioneonline/l.f.)
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