Le continue piogge e i bassi costi del grano potrebbero dare il colpo di grazia per le aziende cerealicole sarde.

Lo afferma Coldiretti Cagliari, secondo cui l'umidità e le precipitazioni stanno facendo crollare il prezzo di questo prodotto, sceso fino ai 15 euro.

Per questo motivo, l'associazione di categoria afferma che la superficie destinata a questa coltivazione nell'Isola cala di anno in anno.

Se dal 2004 al 2015 si sono persi oltre 58 mila ettari (passando da circa 100mila ettari a 40mila), negli ultimi quattro anni la superficie destinata al grano duro è calata di un ulteriore un terzo.

Un'emorragia che secondo Coldiretti continuerà anche nel prossimo anno e che rischia di compromettere definitivamente il settore, incrementando il fenomeno di abbandono dei campi, in particolare nel Sud Sardegna, dove si trovano i due terzi dei terreni.

"Il settore è da quattro anni che lavora in perdita", spiega il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba.

"Con il grano a 20 euro il contadino non riesce a pagarsi neppure le spese. È un settore troppo debilitato per poter superare da solo un'annata straordinaria come questa in cui a fine giungo si sono addirittura fermate le mietitrebbie per la troppa acqua”.

"È importante muoversi immediatamente per fare una cernita dei danni e attivarsi per dichiarare lo stato di calamità – dice invece il presidente di Coldiretti Cagliari Efisio Perra -. Ma se si vuole investire sull'agricoltura e sulle produzioni locali è fondamentale intervenire non solo immediatamente ma anche con un progetto ed una strategia seria e lungimirante perché altrimenti dovremmo dire addio al grano made in Sardinia".

(Unioneonline/F)
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