Torna in primo piano il dibattito sulla pace fiscale dopo che ieri, durante il suo intervento in occasione dei 244 anni dalla fondazione della Guardia di finanza, il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto la chiusura delle cartelle Equitalia sotto i 100mila euro.

Ancora non si conoscono i dettagli dell'insieme dei provvedimenti che riguarderanno chi è indietro nel pagamento di tasse e tributi e che il governo guidato da Giuseppe Conte metterà in campo nei prossimi mesi.

Nel contratto firmato da Movimento 5 Stelle e Lega si ipotizzava un "preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti", vero e proprio cavallo di battaglia del Carroccio durante l'ultima campagna elettorale.

La misura - secondo quanto si legge ancora nel Contratto - non avrebbe una "finalità condonistica", ma dovrebbe diventare "un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà".

Alla base, il nuovo esecutivo giallo-verde intende offrire la possibilità di mettersi in regola a coloro che hanno cartelle esattoriali sotto un certo tetto (il segretario della Lega ha ipotizzato appunto i 100mila euro), oltre che sgravare di molte pratiche la giustizia tributaria.

Le aliquote di quella che appare come una "sanatoria" fino a oggi ipotizzate sono tre: del 6, 15 e 20-25%.

Ancora in fase di calcolo, infine, il gettito che l'operazione potrebbe assicurare alle casse dello Stato. Secondo la Lega si aggirerebbe tra i 40 e i 60 miliardi di euro.

(Unioneonline/F)

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