Saranno 150 le chiusure dei famosi caffè di Starbucks nei prossimi dodici mesi, ben 100 in più di quanto previsto in precedenza.

Una decisione, annuncia la società statunitense, presa per aumentare i risparmi.

Il gruppo, che recentemente ha iniziato un nuovo capitolo della sua storia con l'uscita dell'iconico ceo Howard Schultz, ha spiegato che chiuderà i caffè non abbastanza efficienti nei mercati in cui è molto presente e previsto un rallentamento aperture negli Stati Uniti, pur continuando ad accelerare la sua crescita in Cina, che rappresenta il 15% del suo fatturato.

"Se i venti contrari che influenzano la domanda sono temporanei e l'aumento dei nostri costi è coerente con gli investimenti che facciamo per il nostro futuro, la nostra recente performance non riflette quello che è il nostro marchio e questo semplicemente non è accettabile", ha detto il ceo Kevin Johnson in una nota.

La catena, che conta oltre 28.000 caffè, ha anche annunciato che distribuirà un totale di 25 miliardi agli azionisti sotto forma di riacquisti di azioni proprie. Si tratta di dieci miliardi in più di quanto comunicato nello scorso 2 novembre.

(Unioneonline/D)
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