È breve il passo dalla proclamazione dello stato d'agitazione allo sciopero: appena una settimana. Recava la data del 10 maggio infatti la nota con cui le segretarie regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil davano ufficialmente inizio ad una nuova fase calda della vertenza chiedendo un'immediata convocazione alle Istituzioni.

Risposte e, tantomeno convocazioni, che non sono arrivate.

Ecco dunque la protesta che avrà luogo il 24 maggio, alle 15.30, davanti alla sede del Consiglio Regionale di viale Trento.

"I recenti appelli per una definizione della vertenza non hanno avuto nessun riscontro", scrivono in una nota i segretari regionali Roberta Gessa (Fp Cgil), Davide Paderi (Fp Cisl) e Fulvia Murru (Uil Fpl).

"La situazione lavorativa e stipendiale dei lavoratori Aias è diventata ormai disperata e l'assenza di riscontri da parte delle Istituzioni di certo non aiuta. Così come non aiuta il fatto che la delibera della Giunta Regionale del maggio 2017, che doveva disciplinare i rapporti di convenzione tra il sistema sanitario regionale e gli operatori privati, non venga fatta applicare".

Sul fronte stipendi il gruppo Aias ha appena diffuso un avviso che annuncia "la mensilità di marzo 2018 in pagamento entro il 24 maggio".

Fatti i conti però, tra cumuli di pendenze del 2016, del 2017 e quelli dell'anno in corso, il totale rivendicato dai dipendenti Aias sfiora ormai la doppia cifra di mensilità arretrate. "La cosa più preoccupante poi è che nel 2018 si è già accumulato un credito di una mensilità e mezzo e non s'intravvedono vie d'uscita" avverte Claudio Nuscis, Cisl Fp. "Anziché fare un passo in avanti la vertenza ne fa ogni volta 3 indietro con un debito verso i dipendenti che ormai sfiora le 10 mensilità" aggiunge il collega di sigla Roberto Fallo.

Allo sciopero prenderà parte anche l'Usb: "Ci saremo - avverte Salvatore Drago - a sostegno dei lavoratori la cui condizione ecomonica è da tempo disperata. Diciamo poi alle forze politiche alle quali ci siamo spesso appellati che il tempo per intervenire è scaduto. Da adesso ci riserviamo di promuovere iniziative ben più estreme del sit-in".
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