"Pensano di intimorirci usando il trucchetto dello spread", dichiara Salvini. "Non abbiamo paura, nessuna preoccupazione", gli fa eco Di Maio.

E rincara la dose Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio che rispolvera il vocabolario renziano tirando in ballo i gufi: "Il lavoro sul contratto di governo rispecchia ciò che i cittadini hanno chiesto con il voto democratico, eurocrati e gufi si rassegnino, noi dobbiamo difendere gli interessi dei cittadini".

I numeri, tuttavia, fanno impallidire.

Non si sa se siano dovuti alla bozza del contratto Lega-M5S, al fatto che due forze antisistema come il Carroccio e i pentastellati si apprestino a guidare il Paese o ai ritardi nella formazione dell'esecutivo.

Forse un mix, ma non è un caso se lo spread torna a correre pericolosamente il giorno dopo la pubblicazione della bozza in cui Salvini e Di Maio parlano espressamente di uscita dall'euro e si dicono pronti a chiedere alla Bce di Mario Draghi la cancellazione di 250 miliardi di titoli di Stato che l'istituto avrà in pancia alla fine del quantitative easing.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, ieri sera fermo a 130 punti base, questa mattina è schizzato a quota 151, toccando i massimi dallo scorso gennaio. La Borsa di Milano ha chiuso a -2,32%.

I titoli più in sofferenza sono Mediaset, Bpm e Unicredit, che hanno perso tra i 4 e i 5 punti percentuali.

Un crollo, quello di Piazza Affari, che non coinvolge le altre Borse europee, che hanno chiuso poco mosse ma tutte col segno più.

(Unioneonline/L-F)

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