Nel giorno del fermo del finanziere francese e patron di Vivendi Vincent Bolloré, con l'accusa di corruzione, si è tenuta l’assemblea di Telecom Italia.

Dopo le tensioni degli ultimi mesi, l'appuntamento ha visto lo scontro tra il socio Vivendi (padrone del 23,9%) e il fondo Elliott (9,2% in assemblea), a causa del quale non è stato raggiunto alcuni accordo sulla nomina del nuovo revisore dei conti per il periodo 2019-2027.

Per due volte, la maggioranza dei soci si è astenuta sulle proposte del collegio sindacale, provocando la bocciatura dell'assegnazione dell'incarico prima a EY e poi a Kpmg.

Poi, Elliott e gli fondi si sono imposti sui nuovi sindaci.

Roberto Capone, l'attuale presidente del collegio, è stato confermato presidente con il 58,3% dei voti favorevoli, nonostante il 39,9% dei voti contrari, presumibilmente dell'azionista francese.

In attesa dell'assemblea sulla nomina del board del prossimo 4 maggio, quella odierna è stata quasi una tregua, sancita dal 'via libera' pressochè plebiscitario alla nomina di Amos Genish amministratore, passata con il 98% circa dei voti, e all'approvazione del bilancio 2017.

a pagare sarà l’azienda che non ha dato l’incarico al revisore dei conti, e che dovrà nominare un’altra assemblea ad hoc. Per le prove generali dell’assise del 4 maggio, il testa a testa tra Vivendi e Elliott si consuma sulla nomina del revisore dei conti.

(Unioneonline/F)

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