La Sardegna rafforza la sua presenza a livello internazionale grazie al suo contributo in termini di ricerca e innovazione nel confronto di esperienze tra i più giovani leader dell'area euro-asiatica del pianeta.

L’occasione è stata il bootcamp "Smart Leaders for Smart Organizations" dell’Enam, l’European network of American alumni associations, l’organizzazione ufficiale delle associazioni euroasiatiche tra i partecipanti ai programmi di scambio del Dipartimento di Stato Usa, che a Cagliari (in una due giorni che si è chiusa ieri) ha visto per la prima volta riuniti allo stesso tavolo 39 giovani leader provenienti da 26 Paesi (dall'Azerbaijan sino all'Islanda, passando dal Portogallo fino a Cipro) in rappresentanza di altrettante associazioni di alunni dei piani di ricerca internazionale Fulbright, Ivlp, Eisenhower Fellows e altri.

Diversi i temi discussi: dalla cooperazione all'economia sostenibile, dai diritti umani alla difesa della democrazia attraverso gli strumenti da fornire alle giovani classi dirigenti per governare la tecnologia e i cambiamenti.

Il bootcamp
Il bootcamp
Il bootcamp

L'Isola ha fornito in questo contesto non solo la logistica ma anche idee ed esperienze concrete, grazie a manager e imprese che hanno varcato i limiti dell'insularità.

"Ho visto leader, ed esperti internazionali sedere allo stesso tavolo per gli stessi obiettivi e idee - afferma Massimo Cugusi, segretario uscente di Enam e Amerigo, membro italiano del network - . Ed è proprio quello che abbiamo in mente per la nostra associazione che promuove sviluppo sostenibile e combatte le ingiustizie nel mondo. È indubbio che oggi nella società in cui viviamo servirebbe fare ancora più network a favore di una crescita della formazione e dell'educazione".

"La Sardegna è un'isola che ha bisogno di collegarsi con il resto del mondo – ha aggiunto Raffaele Paci, assessore regionale alla Programmazione e al Bilancio, ex Fulbright e 20 anni fa visiting professor a Boston - Posso comprendere l'importanza dello scambio di cultura e di esperienze. Essere 'smart' oggi vuol dire essere aperti. Dobbiamo essere aperti alle altre persone, soprattutto quelle diverse da noi. E per noi sardi questo è ancora più importante", conclude Paci.

(Unioneonline/s.a.)
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