È aumentata la quota di individui a rischio di povertà in Italia.

Lo riferisce la Banca d'Italia nel suo documento "Indagine sui bilanci delle famiglie italiane".

La quota di persone a rischio di povertà, cioè con un reddito inferiore al 60% di quello considerato medio (pari a circa 830 euro mensili), è salita al 23% nel 2016 dal 19,6% nel 2006.

Il rischio di povertà, spiega l'istituto, è più elevato per le famiglie con capofamiglia più giovane, meno istruito, nato all'estero, e per le famiglie residenti nel Mezzogiorno.

Nel caso di famiglie di migranti l'incidenza di questa condizione è salita dal 34% al 55% in dieci anni.

Tra il 2006 e il 2016 il rischio è diminuito solo tra le famiglie con capofamiglia pensionato o con oltre 65 anni.

In crescita anche le diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza: nel 2016 il 5% del "Paperoni" deteneva il 30% della ricchezza complessiva.

(Unioneonline/F)

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