Tre anni di stop: tanto è durato il fermo del turnover nella sanità sarda.

Ma ora, dopo la delibera della Giunta regionale approvata ieri sera, si aprono nuovi scenari per i medici e gli ospedali dell’Isola.

Grazie a quest'atto l'Azienda per la Tutela della Salute-Ats Sardegna potrà infatti effettuare assunzioni nell'ambito del personale sanitario (la decisione regionale infatti esclude le figure amministrative e tecniche) con una maggiore flessibilità.

"La scelta di bloccare il reclutamento del personale - ha spiegato l'assessore - è stata sofferta ma necessaria, considerata la situazione dei conti nel 2015. Il blocco del turnover ha fermato la crescita della spesa per il personale e oggi l'Ats è arrivata a un risparmio di circa 5 milioni di euro".

Il direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano potrà gestire le risorse umane in modo più flessibile.

"Questo si traduce in una migliore possibilità di erogare sempre più servizi e di qualità a tutti i cittadini della Sardegna", ha commentato positivamente il dirigente.

"Naturalmente si tratta, come è ovvio, di un processo che richiede tempi e modalità graduali, ma senza dubbio la deliberazione in questione segna un importante passo avanti in questa direzione", ha aggiunto.

L’atto regionale permette infatti di decidere quali figure professionali assumere mantenendo i vincoli previsti dall’attuale normativa in tema di bilancio e dall’eventuale aggiornamento del piano di riorganizzazione e di riqualificazione del servizio sanitario regionale.

Ciò significa che tanti medici, infermieri, professionisti sanitari e tecnici fino a oggi rimasti precari potranno essere assunti in pianta stabile.

Facendo una prima stima, solo nel 2018 il personale interessato al processo di messa in ruolo potrebbe arrivare a circa 800 unità (50% tramite mobilità, scorrimento delle graduatorie degli idonei Ats Sardegna e concorso, 50% attraverso le procedure di stabilizzazione del personale precario previste dal decreto Madia).

Un’operazione che, oltre a stabilizzare i lavoratori, potrebbe consentire anche l’attivazione di procedure di mobilità tra diverse regioni e dunque aprire le porte anche al bando di nuovi concorsi.

(Unioneonline/F)
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