Saranno circa 8mila le persone potenzialmente interessate al piano straordinario per il lavoro LavoRas, varato con la Legge finanziaria pochi giorni fa.

Un piano su cui la Giunta Pigliaru si è voluta mettere presto al lavoro e oggi, a Villa Devoto, c'è stato un incontro con protagonisti il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori del Lavoro Virginia Mura, della Programmazione Raffaele Paci e Enti locali Cristiano Erriu, con i rappresentanti di Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro) e le rappresentanze sindacali, le associazioni datoriali, Anci e Consiglio delle Autonomie locali.

Soddisfatto il governatore sardo, che ha affermato: "Stiamo elaborando un intervento importante e complesso, e per questo vogliamo che la condivisione e il confronto sulle nostre proposte, aperte e in via di definizione, siano i più ampi possibile".

I DATI - Pigliaru ha ricordato anche i numeri "positivi, anche se ancora piccoli, della ripresa". L'intenzione è quella di creare "immediatamente posti di lavoro nel breve periodo per chi è più in difficoltà", da attuare "attraverso i bonus da dare alle aziende, in modo da stimolarle ad assumere. Stiamo dunque ragionando su come creare al meglio occupazione, sia immediata, sia stabile. Per tutto questo abbiamo 128 milioni", ha proseguito. "L'obiettivo è aggredire la disoccupazione con un riguardo particolare a quella giovanile, che pesa sul futuro stesso della Sardegna".

LE POLITICHE - Sono due le linee che la Regione vorrebbe seguire. Una politica per i cantieri, che prevede "interventi contro la crisi occupazionale" e una sui bonus, per sollecitare - come si diceva - "le aziende ad assumere, in particolare giovani".

LE RISORSE - "Abbiamo 128 milioni per Lavoras, che ha un orizzonte almeno triennale: diamo continuità infatti con uno zoccolo duro di risorse regionali di ulteriori 70 milioni per il 2019 e altrettanti per il 2020", ha detto l'assessore Raffaele Paci. "L'idea è di attribuire le risorse direttamente ai Comuni, sulla base delle liste dei disoccupati e individuando criteri che tengano conto della situazione concreta, quale il livello di spopolamento. I Comuni potranno attivare direttamente i cantieri, se avranno spazi assunzionali, o fare affidamenti diretti alle cooperative di tipo B, già esistenti e attive. Altri 48 milioni li mettiamo invece sui bonus. A tutto ciò si sommano gli interventi già in essere quali le misure del piano per il lavoro, per i lavoratori over 55, per le situazioni di crisi, le altre tipologie di cantieri già esistenti, le risorse per la conciliazione e altro ancora".

(Unioneonline/m.c.)
© Riproduzione riservata