Almeno 11 delle 19 sedi Inps in Sardegna rischiano di chiudere i battenti.

La denuncia arriva dalla direttrice regionale Cristina Deidda, che, assieme ad Anci, Cal e organizzazioni sindacali, lancia un appello a Regione e deputati sardi, affinché sia convocato un tavolo "per scongiurare il pericolo e individuare insieme soluzioni alternative".

"La razionalizzazione della spesa è ispirata alla digitalizzazione delle pratiche - spiega Deidda - ma questo sistema taglia fuori molti sardi, anziani e in difficoltà che non possono fare a meno del tradizionale servizio fisico dello sportello".

Nel dettaglio, il piano prevede il taglio di tutte le agenzie con meno di 10 dipendenti presenti nei territori che non raggiungono i 60mila abitanti.

A rischio dunque gli uffici di Assemini, Isili, Pirri, Carbonia, Alghero, Ozieri, Tempio, Macomer, Siniscola, Sorgono, Ghilarza, mentre resterebbero operative le quattro sedi provinciali (Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro) più quelle di Quartu, Iglesias, Olbia e Lanusei.
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