Dopo l'audizione di ieri sostenuta dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco in Commissione d'inchiesta bicamerale sulle banche, si prosegue oggi con quella dell'ex numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni.

Proprio dal manager si attendono indicazioni sulle presunte pressioni del ministro Maria Elena Boschi affinché Unicredit valutasse l'opzione di una possibile acquisizione di Banca Etruria.

Ieri Visco - la seduta è durata oltre 12 ore - si è soffermato sul caso della banca aretina, affermando che dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Boschi non ci furono mai pressioni su Bankitalia per intervenire a favore di Banca Etruria.

Il vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, "fu la persona che parlò con la ministro", ha ricordato Visco. "Gli disse niente?", gli hanno chiesto: "No, perché dissi a Panetta che non si parla di questioni di vigilanza riservate".

LA PAROLA A GHIZZONI - "Il primo contatto che Unicredit ebbe con Banca Etruria fu il primo settembre 2014, per la ricerca di investitori ci fu chiesto se avevamo interesse ad analizzare il dossier per un'eventuale ingresso nel capitale, rispondemmo immediatamente che non c'era interesse da parte nostra". Così comincia il lungo discorso dell'ex ad di Unicredit Ghizzoni, che racconta come dopo alcuni incontri occasionali nei mesi precedenti con l'allora ministro Maria Elena Boschi ebbe il 12 dicembre 2014 un incontro "da solo" a Palazzo Chigi nel quale "per la prima volta affrontammo il tema specifico delle banche in crisi".

Al temine del colloquio, dice, "il ministro mi chiese se era possibile per Unicredit pensare a un intervento su Banca Etruria: ma risposi che non ero in grado di dare nessuna risposta. Il ministro convenne, ci lasciammo con l'accordo che l'ultima parola spettava a Unicredit che avrebbe deciso solo nel suo interesse. Fu un colloquio cordiale, e non avvertii pressioni".

E poi: "La considerai una richiesta abbastanza normale: un ceo di una banca come Unicredit deve essere in grado di mettere in chiaro che è la banca che decide, messaggio che fu assolutamente condiviso", osserva l'ex ad.

E ancora: "All'incontro del 12 dicembre 2014 partecipai da solo. Il ministro Boschi mi manifestò la sua preoccupazione non tanto per le banche in crisi, parlavamo di Mps e Etruria, quanto l'impatto negativo per il territorio" e in particolare per "una riduzione dell'offerta e quindi un impatto negativo per le famiglie e le piccole imprese che sono il cuore della Toscana. Feci presente da parte mia che condividevo questo aspetto anche se per me banche sane avrebbero preso nel tempo quel posto. Boschi mi chiese se era pensabile per Unicredit un intervento su banca popolare dell'Etruria".

LA MAIL DI CARRAI - Ghizzoni dice inoltre di aver ricevuto da Marco Carrai, amico personale di Matteo Renzi, il 13 gennaio del 2015 una mail nella quale diceva: "Solo per dirti che su Etruria mi è stato chiesto nel rispetto dei ruoli di sollecitarti se possibile".

La mail inviata da Marco Carrai
La mail inviata da Marco Carrai
La mail inviata da Marco Carrai

All'epoca, "la mia prima reazione - riferisce Ghizzoni - fu di chiedermi chi lo aveva sollecitato e decisi di non richiedere nessun chiarimento. Non volevo aprire altri canali di comunicazione". In seguito, Ghizzoni rispose "ok ti confermo che stiamo lavorando e contatteremo i vertici di Etruria".

"Si trattava - spiega poi Carrai - di questione tecnica, niente di più. Ero interessato, 'nel rispetto dei ruoli' come ho scritto non a caso nell'email, a capire gli intendimenti di Unicredit riguardo Banca Etruria perché un mio cliente stava verificando il dossier di Banca Federico Del Vecchio, storico istituto fiorentino di proprietà di Etruria. Tutto assolutamente trasparente, tutto assolutamente legittimo".

BOSCHI: "MAI PRESSIONI, HO CHIESTO SOLO INFORMAZIONI" - "Sulla vicenda Banca Etruria, confermo ciò che ha detto oggi Ghizzoni. Che è stato impeccabile nel raccontare i fatti. I fatti sono quelli. Io mi sono informata e interessata come avrebbe fatto chiunque altro all'Economia del proprio territorio", ha scritto su Facebook Maria Elena Boschi.

"Ghizzoni ha espressamente smentito eventuali pressioni definendo normale il mio comportamento. Ma soprattutto ha dimostrato che a chiedere di valutare l'acquisizione di Banca Etruria non fui io, come surrettiziamente fatto credere da una calibrata campagna di stampa per mesi, ma dall'advisor di Banca Etruria, prima. E dal management della banca, poi. Io non ho chiesto di acquisire una banca, ho chiesto se Unicredit fosse interessata o meno. C'è una bella differenza".

"Per me le parole di Ghizzoni sono molto preziose per la causa civile nei confronti del dottor De Bortoli. Che gode della solidarietà professionale di molti colleghi giornalisti ma per lanciare il suo libro ha raccontato il fatto in modo volutamente distorto", ha spiegato ancora Boschi.

Maria Elena Boschi
Maria Elena Boschi
Maria Elena Boschi

DE BORTOLI: "GHIZZONI CONFERMA, BOSCHI NON MI HA QUERELATO - Dopo le dichiarazioni di Boschi, anche Ferruccio De Bortoli ha commentato quanto affermato dall'ex ad di Unicredit nell'audizione della commissione banche.

"Ringrazio Federico Ghizzoni per aver confermato la richiesta dell'allora ministra Maria Elena Boschi di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria", ha scritto su Facebook il giornalista.

"Attendo l'azione civile di cui ho sentito finora parlare, senza aver ricevuto alcun atto", si legge ancora nel post.

Un riferimento alla "minaccia" di querela da parte del sottosegretario.

(Unioneonline/m.c.-F)

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