Numeri in crescita nei primi dieci anni di vita del Mercato Agroalimentare e ortofrutticolo della Sardegna, che ha celebrato la ricorrenza a Cagliari, alla presenza del direttore e presidente del Mercato, Giorgio Licheri e Giuseppe Concas, assieme all'assessore dell'Agricoltura Pier Luigi Caria, al sindaco e al vicesindaco di Sestu, Paola Secci e Massimiliano Bullitta.

I NUMERI - Dal 2008 il fatturato complessivo del Mercato è cresciuto del 25% fino al 2016.

Sono 72 attualmente gli operatori presenti (erano 62 nel 2007) e il fatturato complessivo è di circa 150 milioni di euro. Il 2017, in base alle prime stime, conferma i dati del 2016.

I mesi più rilevanti per le vendite sono sempre più quelli relativi alla stagione estiva (da aprile a ottobre), a testimoniare che la domanda è trainata dal turismo.

Si stima che dal Mercato transiti circa il 40% dell'ortofrutta consumata in Sardegna.

Il numero di agricoltori sardi che vendono merci al mercato è di circa 800; i clienti sono fidelizzati e su circa 1.100 con partita Iva, il 30% frequenta giornalmente il mercato, un altro 60% lo frequenta due o tre volte la settimana.

Il numero di accessi giornalieri è in media di 550 aziende provenienti da tutta la Sardegna, comprese le province di Sassari, Oristano e Nuoro; inoltre un numero significativo di clienti (circa 150) acquistano la merce per telefono e ricevono la merce direttamente nel punto vendita. Anche la distribuzione organizzata regionale è presente come acquirente al mercato.

IL 40% DELLE MERCI È SARDO - E ancora, in base ai dati del Mercato, spicca il dato dei prodotti locali che rappresentano circa il 40% delle merci commercializzate.

"Questa percentuale, se si considera che sui primi 100 prodotti commercializzati in Sardegna si riesce a produrre solo 20 prodotti per motivi climatici o di costo, rende significativo il dato. In particolare, se presente, il prodotto locale spesso rappresenta il 100% dell'offerta di quel prodotto. Ciò avviene in modo particolare per prodotti come: pomodori, carciofi, finocchi, zucchine, melanzane, cetrioli, cavoli, lattughe, arance, clementine, arance, meloni, angurie e in parte per le pesche e nettarine", ha aggiunto il direttore del mercato, Giorgio Licheri.

UN PARCO 'FICO' PER LE ECCELLENZE SARDE - Il direttore del Mercato ha poi proposto una idea progettuale per il futuro: la nascita di un Parco agroalimentare delle eccellenze in Sardegna con baricentro il mercato di Sestu, seguendo il modello del parco Fico aperto di recente a Bologna, proprio nell'area del mercato Caab. "Anche in Sardegna si potrebbe ragionare sulla realizzazione, all'interno del Mercato, di un Parco Agroalimentare delle eccellenze isolane, in cui produrre, commercializzare, promuovere l'agroalimentare sardo, concentrando non solo i prodotti, ma anche i mestieri tipici - propone Licheri - si potrebbe riunire il meglio della cultura enogastronomica dell'isola e valorizzarla attraverso forme di coinvolgimento non solo di turisti, ma anche di studenti e professionisti della ristorazione".

(Unioneonline/F)
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