Diventano 15 le categorie di "lavori gravosi" - erano 11 quelle previste nell'Ape social - che vengono esentate dall'innalzamento automatico dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019.

A stabilirlo è l'emendamento alla legge di Bilancio depositato dal governo in commissione al Senato.

In sostanza si aggiungono 4 categorie a quelle "tutelate", come anticipato dal governo al tavolo con i sindacati: "gli operai dell'agricoltura, della zootecnica e pesca; i pescatori dipendenti o soci di cooperativa; i lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature; marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e nelle acque interne".

I NUMERI - Secondo i conti del governo, beneficeranno dell'emendamento circa 14.600 lavoratori per una spesa che dovrebbe ammontare a 121 milioni di euro di cui 100 di maggiore spesa pensionistica, 3,7 di minori entrate fiscali e 18,2 di oneri per maggiori versamenti datoriali.

Una platea che nel 2020 arriverebbe a 15.400 lavoratori per una spesa pari a 176,7 milioni di euro.

L'elaborazione del governo arriva fino al 2027: anno in cui la platea sfiorerà i 21mila lavoratori e la spesa salirà a 300 milioni di euro.

"SPESA SOSTENIBILE" - Un costo, si legge nella scheda tecnica allegata dal governo all'emendamento, che "non altera strutturalmente la sostenibilità di medio-lungo periodo della spesa pensionistica, della finanza pubblica e del debito".

"I relativi oneri, infatti, trovano piena compensazione nell'ambito dei saldi programmati. In tali termini, dalla disposizione non deriva un peggioramento degli indicatori di una misura della sostenibilità della finanza pubblica".

(Redazione Online/D)

LA TRATTATIVA CON I SINDACATI:

SUSANNA CAMUSSO, "ATTENZIONE AI GIOVANI":

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