L'Italia - così come Belgio, Austria, Portogallo e Slovenia - presentano nelle rispettive leggi di bilancio "una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo a medio termine" su conti pubblici.

In particolare, spiega la Commissione Ue che ha illustrato il pacchetto autunnale del Semestre europeo, "il persistere dell'elevato livello di debito pubblico è motivo di preoccupazione".

In una lettera indirizzata al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici hanno comunicato che la Commissione intende procedere, nella primavera del 2018, a una nuova valutazione della conformità del nostro Paese al parametro per la riduzione del debito, fa sapere Bruxelles.

Inoltre, Moscovici e Dombrovskis chiedono a Roma di attenersi "alle importanti riforme di bilancio strutturali, come quella delle pensioni che supporta la sostenibilità a lungo termine del debito".

Le regole comunitarie prevedono infatti che gli Stati comunitari debbano mantenere il rapporto debito/Pil entro il 60%, mentre al momento in Italia si trovava al 132,1%, un valore che ne fa il secondo debito più alto dell’Ue.

"La Commissione non è qui per creare problemi o designare colpevoli, ma per trovare delle soluzioni nel dialogo", ha inoltre aggiunto Moscovici a proposito lettera inviata all'Italia.

"Ci sono degli scarti e questi devono essere colmati", ha spiegato, adottando "le misure necessarie a aggiustare il loro percorso di bilancio".

Per l'Italia questo potrebbe significare un'ulteriore correzione di 0,3 punti percentuali del Prodotto interno lordo e in un impegno per una manova-bis che vincoli fin da subito il prossimo governo. Se ciò non dovesse accadere, l'Europa potrebbe aprire una procedura d'infrazione.

(Redazione Online/F)

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