"La Rai non rispetta la Convenzione stipulata per la gestione del servizio pubblico nella parte che riguarda la lingua sarda": è l'inizio dell'interpellanza che il senatore Luciano Uras (Campo Progressista) ha presentato al ministro per lo Sport-Dipartimento per l'informazione e l'editoria.

"All'articolo 3 - spiega Uras - è stabilito che, per 'la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché di contenuti audiovisivi in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua sarda per la regione autonoma Sardegna, in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta e in lingua friulana e slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il contratto di servizio definisce le modalità operative per l'applicazione delle disposizioni finalizzate alla tutela, nelle relative aree di appartenenza, delle lingue di cui alla legge 15 dicembre 1999, n. 482'".

Ma, aggiunge, "la stesura proposta nel conseguente 'Contratto di servizio 2018/2022', in fase di esame preliminare nella Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, appare insufficiente e incoerente rispetto alla Convenzione e al citato articolo 3, per quanto riguarda la Sardegna. Infatti, mentre la Convenzione di affidamento pluriennale del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale alla Rai, fonte primaria del successivo Contratto, dispone che la lingua sarda sia specificatamente considerata con la medesima dignità di quanto era già previsto per le lingue friulano e sloveno, ladino e tedesco, francese, in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, il Cda Rai ha dato via libera ad un testo che continua a mortificare non solo la nostra lingua ma l'intera comunità dei sardi".

Per questo motivo, Uras chiede l'intervento del ministro Lotti e della Commissione parlamentare di vigilanza.

(Redazione Online/s.s.)
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