Ha già vinto il poco ambito titolo di "tassa" più odiata dagli operatori del parco. Almeno per la misura con cui è stata applicata.

"Cinque euro per il periodo di alta stagione sarebbero troppi - dicono gli operatori di AssoAsinara - perché il contributo di sbarco non è proporzionale ai servizi offerti".

Sono 42 i soggetti riuniti nell'associazione che ieri mattina hanno partecipato alla seduta aperta del consiglio comunale per un confronto con l'amministrazione comunale sulle problematiche dell'Isola.

"L'importo massimo dovrebbe essere di 2,50 euro - dice Veronica Pisu, vicepresidente AssoAsinara - in quanto il costo eccessivo del tributo ha causato un calo delle presenze nei mesi di maggior affluenza".

Lamentele registrate soprattutto dalle famiglie rispetto alla qualità e quantità dei servizi pubblici ancora carenti come raccolta rifiuti, servizi igienici, trasporti e servizio medico. "Nessuna pregiudiziale sul contributo - precisa Antonello Gadau, presidente AssoAsinara - ma chiediamo un maggiore coinvolgimento sulla programmazione dei fondi derivanti dal gettito da investire anche per un'adeguata campagna di comunicazione".

Contro le modalità di applicazione della "tassa" ci sono pure i 5 operatori che trasportano i turisti nell'isola.

Sul loro biglietto sono stati caricati 5 euro dal 1 giugno al 30 settembre. Gli altri vettori non autorizzati sono stati esclusi dalla riscossione del tributo, "eppure - dicono - trasportano persone sull'isola".

Il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler non demorde, "restiamo fermi sui 5 euro".

Da agosto e fino al 30 settembre l'introito dal contributo è stato di oltre 93mila euro "a fronte di un servizio di trasporto pubblico Atp che costa 75mila euro" sottolinea Domenico Vargiu, assessore al bilancio "ed una spesa di 140mila euro per il servizio idrico. Se diminuiamo il contributo non saremo in grado di garantire i servizi ai turisti".
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