Le imprese e gli artigiani della moda della Sardegna si incontreranno il 18 novembre a Cagliari durante gli "stati generali" del settore per discutere di sviluppo, valorizzazione ed export.

Al primo trimestre 2017 sono 1688 le imprese del settore registrate: 1212 (il 71,8%) sono artigiane.

Entrando nel dettaglio 725 (il 43%) sono imprese del tessile (398), dell'abbigliamento (233) e degli articoli in pelle (94).

Il settore - formato per lo più da imprese giovani, il 17% con titolari under 35 - è in grande crescita.

Nel 2016 l'export delle imprese sarde è cresciuto del 21,3%, vendendo prodotti fuori dall'Italia per 25,4 milioni. L'occhialeria e la gioielleria hanno raddoppiato le esportazioni.

Il luogo in cui il made in Sardegna vende di più è la Tunisia, 12,3%. Seguono Francia (12%), Germania (11%), Hong Kong (6,4%), Regno Unito (5,7%), Usa (5,5%), Russia (4,8%), Paesi Bassi (4,6%), Svizzera (4,5%) e Cina (3,2%).

Importante per il settore anche l'apporto del Web, sempre più un'importante vetrina per l'offerta e l'acquisto di merci: il 48% delle imprese sarde compra e vende su Internet, il 56,2% delle persone ha comprato merci e servizi sul Web. E i beni più acquistati online sono proprio quelli d'abbigliamento.

L'incontro prenderà il via alle 9.30 nei locali dell'Ex Manifattura Tabacchi in Viale Regina Margherita: parteciperanno il presidente di Confartigianato Sardegna Antonio Matzutzi, gli assessori regionale all'Industria e al Tursimo, Artigianato e Commercio Maria Grazia Piras e Barbara Argiolas, oltre ad alcuni stilisti e a Lia Serreli, amministratore delegato Pbm e direttore generale de L'Unione Sarda.

(Redazione Online/L)
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