"La madre di tutte le emergenze economico-produttive della Sardegna in questo momento è la questione energetica. La crisi sarda è il frutto del sedimentarsi di 'crisi diverse', ma tutte con uno stesso denominatore: il differenziale, incolmabile, del costo della 'bolletta energetica' fra le nostre imprese e quelle del resto d'Italia e d'Europa".

Il segretario generale della Cisl Sardegna Ignazio Ganga, ha lanciato un allarme per l'Isola che riguarda il caro-metano: "Con l'avvento del metano, e con 50 anni di ritardo, la Sardegna dovrà impostare una sua politica energetica che annulli gli 'svantaggi' oggi esistenti fra il Mwh fornito in Sardegna e quello disponibile in Spagna, in Francia o in Toscana".

"Il gas russo di Gazprom che arriva via Tarvisio costa intorno ai 0,22/0,24 euro al metro cubo, prezzo a cui vanno aggiunti il costo di vettoriamento più gli oneri di sistema: in Sardegna non ci si dovrà discostare da tale prezzo", scrive.

Il segretario del sindaco fa riferimento al patto per la Sardegna del 29 luglio 2016. Uno strumento che - secondo la sua opinione - potrebbe rispondere alle diverse necessità sarde: continuità territoriale, aggiornamento tecnologico della rete ferroviaria, rafforzamento infrastrutturazione primaria, compresa quella idrica e sanitaria, e, appunto, la compensazione del gap energetico, cioè la metanizzazione pari a 1,578 mld/l euro.

Dopo la vicenda GALSI, scrive ancora Ganga, si è aperta l'ipotesi dell'"arrivo del metano allo stato liquido con le navi metaniere, stoccaggio, con la rigassificazione il metano immesso nel tubo che dovrà servire i sottobacini. Quest'opera interessa molto il nostro sindacato per diversi ordini di motivi: innanzitutto per il valore dell'investimento che prevede una dorsale di 277 Km (Sarroch/Oristano/Porto Torres), più altri tre tratti da 75 Km (Codrongianos/Olbia) e 57 Km (Cagliari/Sulcis) oltre a quello di 45 Km verso il nuorese. In totale più di 450 Km di metanodotto a cui si aggiungono due rigassificatori e diversi centri di stoccaggio e criogenerazione".

Il sindacato sostiene quest'opera, che potrebbe "favorire il lavoro per molti operatori e il futuro per il sistema delle imprese".
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