Le proiezioni per l'Eurozona formulate dagli esperti della Bce prevedono una crescita del Pil in termini reali del 2,2% nel 2017, dell'1,8% nel 2018 e dell'1,7% nel 2019.

Lo annuncia il Bollettino economico della Banca centrale europea: le prospettive di crescita sono state riviste al rialzo per il 2017.

I rischi nell'area dell'euro, si legge nel Bollettino, "rimangono sostanzialmente bilanciati", perché "da un lato l'attuale dinamica positiva del ciclo accresce la probabilità di una ripresa economica più vigorosa rispetto alle attese e dall'altro, permangono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere internazionale e all'evoluzione dei mercati valutari".

"CRESCITA TRAINATA DA DONNE E MIGRANTI" - In Europa "durante la ripresa l'immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l'afflusso di lavoratori dai nuovi Stati membri dell'Unione".

"Ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia ma anche in altre economie minori dell'area", si legge ancora nel bollettino.

Analizzando i dati da una prospettiva più ampia, relativa agli ultimi dieci anni, la Banca europea, fa sapere che "l'aumento della forza lavoro durante la ripresa economica è stato trainato dalla partecipazione femminile".

Precisando poi che "se l'incremento della percentuale di persone appartenenti a fasce d'età più elevate caratterizza entrambi i generi, per le donne la crescita del tasso di partecipazione nel corso della ripresa è stata più sostenuta, mentre il calo della forza lavoro in piena età lavorativa (tra i 25 ed i 54 anni di età) è stato più contenuto".

Le lavoratrici hanno spesso un bagaglio culturale maggiore rispetto agli uomini: "Nella popolazione femminile in età lavorativa la percentuale di donne con un'istruzione terziaria è più elevata rispetto all'analoga percentuale fra gli uomini", chiarisce infine la Banca centrale.

(Redazione Online/F)

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